Core Web Vitals. Cosa sono e come misurarli
Google ha lanciato Web Vitals, uno strumento per proprietari e sviluppatori per verificare il corretto funzionamento degli elementi comuni delle pagine e la qualità dell’esperienza utente. L’ottimizzazione per la qualità della User Experience è la chiave per il successo a lungo termine di qualsiasi sito Web.
I nuovi indicatori SEO sono ora disponibili ma, al contrario di quanto molti credono, la User Experience è già fattore di ranking di Google da almeno tre anni, semplicemente nell’ultimo anno gli aggiornamenti di Google ci danno le metriche per poterla misurare.
I Core Web Vitals vengono “estratti” dalle “esperienze reali“, e non più da simulazioni BOT, e pertanto indicano le modalità di utilizzo effettivo delle tue pagine da parte di veri utenti. Ma cosa sono quindi i Core Web Vitals e come misurarli?

Cosa sono i Core Web Vitals
Come dicevamo, già da molto tempo la User Experience è diventata un importante fattore di posizionamento per Google. Quando si parla di User Experience, bisogna tenere presente che ci sono alcuni aspetti comuni a tutte le pagine, come la velocità di caricamento, la facilità di navigazione della pagina e la stabilità visiva. Web Vitals misura quegli elementi comuni, i Core Web Vitals. Per effettuare le misurazioni, Google utilizza un documento interno, chiamato 2020 Core Web Vitals. Ma quali sono, quindi, queste metriche?
LCP – Largest Contentful Paint
La metrica LCP misura la velocità di caricamento percepita e comunica quando il contenuto principale della pagina vienecaricato. Molte pagine, infatti, caricano prima il contenuto principale, in modo da permettere all’utente di cominciare ad interagire con la stessa e, successivamente, il resto. Per fornire una buona UX, dovrebbe avvenire entro 2.5 secondi dall’inizio del caricamento della pagina. Dai 4 secondi in su, è considerato lento.
FID – First Input Delay
La metrica FID misura la “reattività” e quantifica l’esperienza che gli utenti hanno quando provano ad interagire con il contenuto della pagina. Capita infatti che alcune pagine, anche una volta caricate, continuino a “non rispondere” o costringano l’utente a dover aspettare alcuni secondi per poter cliccare su un link o su un’immagine. O anche che dal click al suo “effetto” passi troppo tempo. Per offrire una buona User Experience, le pagine dovrebbero avere un FID inferiore a 100 millisecondi. Oltre i 300 ms, infatti, il FID è da considerarsi lento.
CLS – Cumulative Layout Shift
La metrica CLS misura la stabilità visiva e quantifica la quantità di modifiche impreviste al design dei contenuti della pagina. Di quali “modifiche” si tratta? Un esempio di instabilità che tutti abbiamo vissuto in prima persona, è ad esempio quando mentre la pagina continua a caricarsi, si tenta di fare clic su un pulsante o su un link, ma la pagina “si sposta” col rischio di farci cliccare altrove. Chiaramente questi tipi di instabilità sono molto fastidiosi, danneggiano quindi la User Experience e allontanano i nostri potenziali utenti dal nostro sito. Per offrire una buona User Experience, la parte di layout che si sposta durante il caricamento, dovrebbe essere quanto più prossima allo 0. Le pagine dovrebbero mantenere un CLS inferiore a 0.1. Oltre lo 0.25, la pagina è da considerarsi visivamente instabile.
TTFB – Time to First Byte
La metrica TTFB misura il tempo di elaborazione del Server Web, ossia la quantità di tempo che passa dalla richiesta di un utente verso la pagina ed il primo Byte che viene ricevuto dal browser. Per essere accettabile, deve essere inferiore a 500 ms. Oltre i 1500 ms è da considerarsi lento.
FCP – First Contentful Paint
La metrica FCP misura la quantità di tempo necessaria affinchè perché il primo elemento “renderizzato” appaia a browser. Per essere ottimale, tale quantità di tempo deve essere inferiore a 1500 ms. Un tempo oltre i 2500 ms è da considerarsi troppo lungo.
Come misurare i Core Web Vitals
I Core Web Vitals possono ora essere misurati, utilizzando diversi tools: